Pavia nel corso del Settecento vide ampiamente rinnovato il proprio volto urbano, in misura paragonabile solo a Milano per la ricchezza e la qualità degli interventi architettonici. La costruzione di palazzo Olevano si colloca pertanto in un momento storico di grande fermenti, di cui il palazzo fu un testimone particolarmente sensibile. Infatti il cantiere di palazzo Olevano attraversa quasi per intero il secolo XVIII, venne iniziato dal cavaliere gerosolomitano Baldassarre Olevano nel 1724 su progetto di Lorenzo Cassani e giunse a compimento approssimativamente nel 1786. Esso sorse sul sito del palazzo del celebre giurista Giasone del Maino, che comprendeva la cosiddetta "torre dal pizzo in giù". Il giardino pensile alle spalle di palazzo Olevano insiste ancora sull'antico viridario della casa di Giasone. Il grande triplice cancello su corso Mazzini è conosciuto dai pavesi come "i tre rastrelli" e richiama analoghe scenografiche soluzioni delle architetture delle ville di campagna. Un cantiere di così lunga durata non trova eguali in città nella misura in cui ogni fase, ogni cambiamento di committente, ogni mutamento del gusto ha lasciato in palazzo Olevano una precisa testimonianza. Il palazzo si configura quindi come una antologia dell’architettura lombarda e della decorazione pittorica e a stucco del ‘700.
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