In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il palazzo si trova nel pieno centro storico della cittadina, al quale si accede attraversando un arco ogivale che da una parete laterale del Palazzo va a congiungersi con le mura. L'urbanistica risale al X secolo, periodo della fondazione da parte dei Monaci farfensi e viene fortificata nel corso del XV secolo, come testimoniano i due torrioni che fanno da pilastri ai tre archi ogivali dell'800. Palazzo Mannocchi è di epoca medievale ma rifinito nell'800 durante i lavori del centro storico, come emerge dalla sua conformazione attuale.

Si distingue per essere stata l'abitazione dell'insigne studioso di cultura popolare Luigi Mannocchi (1855 - 1936). L'arco ogivale accanto al Palazzo, è descritto dallo stesso Luigi Mannocchi nelle sue "Memorie storiche e statistiche di Petritoli" del 1889 come i Tre Archi e il ponte: "prima che dalla parte di levante, fra due antichi e ben conservati bastioni guelfi fossero stati costruiti tre Archi, esisteva una porta piuttosto goffa, lateralmente difesa da solide mura, nelle quali si scorgevano le antiche feritoie. Pochi metri più sopra ancora rimane intatto il ponte, che serviva da secondo ingresso e nel quale vedesi anche oggidì l'incassatura, in cui scorreva una forte e spessa saracinesca".

Luigi Mannocchi racconta un aneddoto curioso sul Palazzo, facendo intuire la sua destinazione di casa privata già secoli fa. Petritoli ha dato i natali a Costantino Tamanti, un farmacista che egli descrive come una delle figure più simpatiche e forse più dimenticate dell'epopea garibaldina. Dopo essersi distinto per le sue valorose gesta, gli fu negato il vitalizio e morì povero e malato di cuore poco dopo lo stesso Garibaldi dopo una vita frugale e lontana dagli affaristi. Gli amici vollero porre una lapide a ricordo della sua cavalleresca persona, ma il Municipio negò la disponibilità della facciata della sede comunale e così dovettero ripiegare sulla parete di una casa privata, cioè per l'appunto Palazzo Mannocchi. Anche il suo interno è menzionato nella letteratura storica. Il Paci ricorda infatti che sul ballatoio che dà sul cortile interno si conserva da tempo immemorabile un coperchio di urna cineraria cilindrica, coronato da un serpente a grosse spire avvoltolato su se stesso. Ricorda i coperchi di altre urne rinvenute in zona, facendo quindi supporre un ben preciso motivo con significazioni religiose, nonché una testimonianza della archeologia romana che interessa Petritoli.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il Palazzo conserva la disposizione data dalla famiglia Mannocchi, con numerosi ballatoi e camminamenti esterni che incorniciano il cortile interno dotato di piscine. Le stanze, con finestre piccole e pareti in pieno stile medievale, sono caratterizzate da pavimenti in cotto antico e soffitti con volte a tutto sesto o ricoperti da pesanti travi in legno. In nicchie sono conservati reperti e oggetti che raccontano la storia del paese. Il luogo è celebre come location di matrimoni internazionali. Per il suo fascino medievale intatto, infatti, arrivano coppie da tutto il mondo per celebrare il proprio matrimonio tra le mura del Palazzo. Sarà possibile visitare quindi la struttura completa, con le stanze, le cucine, i camminamenti, le terrazze panoramiche e l'ampia corte che circonda la dimora.

Testo scritto da Delegazione FAI di Fermo

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni Liceo Classico "A. Caro" - Liceo Scientifico "T. C. Onesti" "Liceo Scienze Umane “A. Caro” di Fermo