Palazzo sorto nel XVII secolo e appartenuto a una famiglia dell'alta borghesia gioiosana, i Macrì, ha subìto un significativo rifacimento negli anni ’20. Il prospetto è decorato a fiori riprodotti a stampo nel cemento; i balconi sono delimitati da piccole colonne in cemento. Pregevole è il grande scalone collocato in uno spazio quadrato e articolato in tre rampe, con ballatoio sul quarto lato. Le ringhiere in ferro battuto sono riccamente decorate con motivi liberty; pregevoli i corpi illuminanti in stile con le ringhiere. Gli interni sono ben conservati e i soffitti delle due sale principali decorati a cassettoni in stucco, le pareti tappezzate in seta entro cornici; in stucco sono anche i “sopraporta”. Nell’appartamento al primo piano si trova l’oratorio privato, collocato in un vano comunicante con la galleria attraverso un arco decorato nella parte interna con motivi floreali in stucco e un artistico cancello liberty in ghisa. I pavimenti sono in cementine policrome e graniglie.