Fu Niccolò Soldanieri, a voler la costruzione del palazzo. La famiglia ne rimase proprietaria fino al 1526, quando, il Nobile Giovanni Soldanieri decise di venderla per 1200 ducati al Nobile Antonio Arrigoni. Nel 1534 gli eredi divisero la proprietà in due parti. Successivamente la proprietà rimase agli Arrigoni fino all’inizio del Settecento. Il palazzo venne poi ereditato dai nobili Beltrame; nel 1677, la proprietà venne alienata al Nobile Carlo Tartagna. L'edificio rimase dei Tartagna sino a quando una discendente, sposò nel 1822 il Conte Giuseppe Lovaria. Restaurato di recente dall’architetto Missio, La facciata risale ad un periodo successivo al 1723; originale è il portale rettangolare con stipiti in grosse bugne lisce e il mascherone in pietra. Nel cortile, una vera da pozzo cinquecentesca porta ancora lo stemma degli Arrigoni. Sempre nell’Ottocento, Domenico Paghini dipinse gli spazi interni del primo piano nobile.