Palazzo Frizzoni è un edificio realizzato dal Vantini fra il 1836 e il 1840 per la famiglia Frizzoni. Nel 1927 Enrico Frizzoni destinò per testamento la sua residenza di famiglia a sede del Municipio, che ospita il comune dal 1933.
Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo, si trova nel cuore di città bassa, a breve distanza dall'asse viario che, attraversando Porta Nuova, conduce dalla stazione ferroviaria verso il colle su cui sorge il centro storico circondato dalle mura veneziane patrimonio UNESCO. Palazzo Frizzoni è una sorta di epicentro della città bassa: al margine sia di uno dei suoi nuclei storici di epoca medievale, sia del centro novecentesco, quello piacentiniano, realizzato sull'area della millenaria fiera di Sant'Alessandro; si colloca nel punto di raccordo fra le vie del passeggio, il Sentierone, e dello shopping, via XX settembre. A breve distanza sorge il Teatro Donizetti, cuore della vita culturale cittadina.
La struttura di Palazzo Frizzoni venne realizzata tra il 1836 e il 1840, mentre per gli interni si lavorerà fino al 1850. La ditta Antonio Frizzoni aveva aperto nel 1790 in via San Bernardino. Nel 1802 con i fiorenti proventi dell'attività Antonio acquistò un edificio nella centralissima contrada di Sant'Orsola destinato ad ospitare la nuova residenza di famiglia. L'edificio fu lasciato nel 1927 da Enrico Frizzoni affinché diventasse sede del Municipio. I lavori di adeguamento alle nuove funzioni avvennero nel 1932/33 e il 28 ottobre 1933 il comune si insediò nel palazzo. Dal 26 luglio 1950, nell'aula appositamente realizzata, si svolgono le sedute del consiglio comunale.
Palazzo Frizzoni è un notevole edificio neoclassico commissionato a Rodolfo Vantini nel 1825. Varcata la soglia del portone centrale si apre il cortile interno la cui parete di fondo sembra essere la vera facciata dell'edificio, lasciando intravvedere il giardino. Al termine dello scalone che porta al piano nobile, si apre a sinistra la sala consiliare decorata nel 1948/1949 dagli allievi dell'Accademia Carrara guidati da Achille Funi e Pino Pizzigoni. L'esperienza del Vantini e l'eleganza delle decorazioni, realizzate dai pittori Salvatoni di Gandino e probabilmente dalla scuola di Vincenzo Bonomini, sono evidenti anche nella distribuzione degli spazi, nello scalone, nel salone di ricevimento e nelle stanze attigue. Tutto il primo piano è un susseguirsi di stanze di pregio, un tempo residenza dei Frizzoni e oggi utilizzate come uffici.