Le Case del Fascio erano le sedi locali del partito fascista; in Italia e nelle colonie, a partire dal 1932, ne furono progettate e realizzate ben 5.000. La ex Casa del Fascio di Taranto è una delle meglio conservate: il suo salone di rappresentanza, recentemente restaurato, è un concentrato di simboli della presunta potenza militare, del genio e della laboriosità del popolo italiano.
Fu realizzata nel 1937 su progetto di Cesare Bazzani, come sede del Partito Nazionale Fascista ed ospitante il Segretario federale, la massima autorità del partito a livello provinciale. Gli affreschi che si possono ammirare sono di Mario Prayer, un pittore formatosi nell' Accademia delle Belle Arti di Venezia e trasferitosi in Puglia dove si afferma sia nella pittura monumentale, praticata in ambiti istituzionali, che nella decorazione di dimore private.
Sulla parete est vengono esaltate le Arti, la scultura, la pittura, la musica e anche la guerra, rappresentata dall’immagine di un bersagliere che semina in un paesaggio tipicamente coloniale: l’immagine evoca la funzione attribuita dal regime alla guerra, quella di portare la “civiltà” tra le popolazioni indigene dell’Africa Orientale e della Libia.
Sulla parete nord sono rappresentati i Mestieri: l’artigianato, l’agricoltura, la costruzione delle navi (come sempre, un riferimento alla guerra e alla potenza militare). Su quella ovest, le Scienze, in particolare, la fisica, la geografia, la chimica e la filosofia, sulle quali dominano i luoghi romani del potere civile e religioso.
Sul lato sud le immagini degli affreschi esaltano le più importanti imprese militari italiane, dalle battaglie vinte nella Prima Guerra Mondiale alla beffa di Buccari, al volo su Vienna di Gabriele D’Annunzio.
La città di Taranto negli affreschi viene rappresentata insieme alle quattro Repubbliche marinare. Inoltre, il delfino e lo scorpione, simboli del comune e della provincia di Taranto, campeggiano in un angolo della sala sulla scritta SPQT (Senatus Populusque Tarentinus).
A completare la parata di edifici di regime sul lungomare, il palazzo del Governo, quello delle Poste, la Banca d’Italia, il palazzo Magnini, in stile neorinascimentale veneziano. Il colpo d’occhio sulla città vista dal mare doveva ben rappresentare l’importanza militare e strategica attribuita dal regime al Porto di Taranto.
Si ringrazia l'associazione di promozione sociale Pro Loco di Taranto per le informazioni fornite sul sito https://prolocoditaranto.wordpress.com/luoghi/ex-casa-del-fascio/.