Il palazzo ducale di Tricarico, meglio definito come castello del principe, lega le sue origini alla famiglia Sanseverino che già nel XIV secolo gli attribuì le funzioni difensive e di rappresentanza del potere feudale fino ad allora incentrate nel castello normanno. La struttura è costituita da due corpi di fabbrica distinti ma morfologicamente inscindibili, uno prospiciente via Vittorio Veneto e viale Regina Margherita, l’altro antistante piazza Garibaldi. Al palazzo si accede attraverso due portali seicenteschi in pietra con arco a tutto sesto, entrambi sormontati dallo stemma bipartito dei Revertera. Al termine di un’erta rampa troviamo una corte aperta, caratterizzata da un bel pozzo seicentesco, dalla quale, si dominano le valli del Basento e del Bradano. Da questo livello si accede alle sale del piano terra e tramite una scalinata in pietra ad un piano superiore, caratterizzato da una loggia ad arconi di forme rinascimentali. Interessanti le ampie sale coperte a volta arricchite da camini e portali con architravi in pietra e il salone di rappresentanza, caratterizzato da una decorazione pittorica riportante gli stemmi policromi di alcune casate nobiliari. Agli inizi del 1900 il palazzo fu acquistato da Silvio Turati e divenne sede dell’ amministrazione della sua azienda agricola. Attualmente il piano superiore è sede della Soprintendenza ai beni Archeologici della Basilicata e dell’esposizione permanente” Una via di transito dallo Ionio al Tirreno”.