Il vecchio tribunale di Varese venne ampliato, assumendo l'aspetto attuale, dall'arch. Vittorio Morpurgo (Roma 1890-Roma 1966) il quale ricavò nell'ala aggiunta verso la piazza nuove aule giudiziarie, conclusa dalla monumentale facciata. Questa riprende le linee del barocchetto romano e della solennità classica, con l'uso del mattone nel paramento esterno, contrappuntato dalle cornici delle finestre, dalle pietre angolari, dal portale principale e dalla balaustra superiore in bianca pietra d'Angera. La linearità longitudinale della fronte si movimenta con il timpano superiore spezzato, motivo che viene ripetuto anche nei ferri battuti delle grate alle finestre. Il portale, sovrastato da una balconata anch'essa in pietra d'Angera con alcuni rilievi simbolici, è l'elemento di maggiore monumentalità. Nell'atrio era posta una statua bronzea della Giustizia, opera di Daniele Scola, fusa nel 1940 per "esigenze belliche" e quindi definitivamente perduta.