Nel centro cittadino sopravvive Piazza Mercanti, sito ricco di memorie storiche e pregi artistici: l'età comunale, quella della signoria e quella della dominazione spagnola vi hanno lasciato le loro impronte. E' qui che si svolgeva la vita dell'antico comune ed è qui che l'attività economica e commerciale di Milano fiorì per molti secoli. Palazzo della Ragione sorge in questa Piazza, che è tra i luoghi più significativi per la storia di Milano. La piazza ebbe origine nel 1228, quando i Rettori del Comune deliberarono la costruzione di un nuovo broletto nel centro cittadino, in sostituzione del vecchio. Broletto deriva da Brolo, che nell'alto medioevo indicava un prato alberato, dove esercitare la giustizia. In questo prato fu eretto un palazzo a forma di loggia per arbitraggi e ordinanze: Palazzo della Ragione.
Nel 1233 il nuovo broletto era terminato e fu al centro della vita del comune fino al 1776 come edificio più importante per memorie storiche e per pregi d'arte della nostra età comunale. Nel 1770, per volere di Maria Teresa d'Austria, l'edificio fu sopraelevato di un piano, divenendo sede dell'Archivio Notarile, raccogliendo tutte le carte depositate presso i notai di Milano e della provincia, destinazione questa che mantenne fino al 1961. L'edificio ha pianta rettangolare, a piano terreno due ampie navate di portici costituiscono una vera e propria piazza coperta. Sotto questa loggia cominciò la tradizionale fiera degli "O bej, O bej". Al piano superiore è un unico grande salone di circa mille metri quadri.
Le cinque giornate di Milano sceglieranno il tetto del palazzo per incidere il loro segno: danneggiato da una cannonata, l'edificio viene riparato nell'aprile dello stesso anno.
Nel 1939 il Comune di Milano diventa proprietario, per permuta, del Palazzo della Ragione e della Casa Panigarola, importante edificio situato in Piazza dei Mercanti, che ospitava l'ufficio degli Statuti dove venivano registrati gli atti della Signoria e dell'Amministrazione pubblica.
Negli anni Ottanta Palazzo della Ragione è stato oggetto di lavori di consolidamento strutturale, restauro conservativo e architettonico affidato al professor Dezzi Bardeschi di Firenze. Da allora è stato destinato a spazio espositivo.