Il palazzo della Camera di Commercio è uno dei pochi edifici bresciani del secondo Dopoguerra ad avere una propria identità forte e unica: dopo un inizio accidentato fatto di ostacoli al progetto, revisioni e critiche, vennero sperimentati materiali e forme innovative ancora oggi apprezzate. Fu utilizzato per la prima volta il Plalam per il rivestimento esterno, ovvero dei pannelli in acciaio zincato rivestito di rame (oggi brunito ma in origine luminoso e dorato); l’arch. Bruno Fedrigolli progettò i pilastri in calcestruzzo del portico esterno partendo da una base esagonale che ruota fino alla sommità in un gioco di linee geometriche; l’ing. Francesco Berlucchi collegò i pilastri alla soletta tramite perni sferici. La ristrutturazione ha interessato soprattutto l’interno, che custodisce arredi, dipinti e sculture novecentesche di importanti artisti bresciani.