l palazzo Bourbon Del Monte fu costruito nel 1603 ad opera del generale Giovan Battista Bourbon dei marchesi Del Monte. Il Palazzo costituisce un raro esempio di architettura feudale del 1600 ed è una costruzione non comune nell’intero Granducato di Toscana.
Nel periodo a cavallo tra il 1500 ed il 1600, infatti, non si osserva la realizzazione di molti edifici di analoghe dimensioni, neppure nelle grandi città. Il progetto è da attribuirsi a Valentino Martelli, membro della corporazione dei “pittori di Perugia”, in gioventù allievo di Michelangelo a Roma.
I marchesi conservarono all’Amiata i loro vasti possedimenti anche dopo le riforme dei Lorena del 1749 e del 1786, che avrebbero dovuto portare all’abolizione dei feudi.
La residenza dei Bourbon-Del Monte, con tutti i possedimenti di Piancastagnaio, venne venduta, nel 1871, dalla marchesa Maria Maddalena a Mons. Antonio Pellegrini.
Il palazzo fu allora trasformato in deposito di derrate agricole e rimase di proprietà dei Pellegrini fino al secondo dopoguerra, quando venne venduto a privati e frazionato in diversi nuclei. Con il frazionamento ebbe inizio una serie di lavori tesi a trasformare le vaste sale in appartamenti e in locali pubblici, nonché in laboratori artigianali e in cantine.
Questa è la situazione nella quale rimase il palazzo fino alla fine degli anni ‘80 del secolo passato quando, a causa del manifesto dissesto, fu dichiarato inagibile dalla Pubblica Autorità.