Il Palazzo dei Minoriti è il frutto della ricostruzione, dopo il terrificante terremoto del 1693, del preesistente edificio conventuale e dell’annessa chiesa, costruiti l’uno e l’altra nella prima metà del Seicento, per alloggiare i Chierici Regolari Minori, il cui ordine era stato fondato da Papa Sisto V nel 1588 e che presto si era diffuso in Sicilia. Utilizzando in maniera appropriata il terreno preesistente e in piena sintonia con le direttive dei tecnici che collaboravano con il Duca di Camastra, sia il Convento, sia la Chiesa, furono allineati con la nuovissima arteria cittadina, intitolata inizialmente al viceré Uzeda ed oggi ovunque notissima col nome di Via Etnea. Come accadde in tutta Italia a tutte le proprietà ecclesiastiche, nel 1866 il Convento fu requisito ai Minoriti (così erano chiamati per brevità i Chierici Regolari Minori) e dato in proprietà alla giovane Amministrazione Provinciale di Catania, che vi si insediò, concedendone metà alla Prefettura del Regno.