Il palazzo, emblema della fioritura artistica a Gioiosa Ionica a cavallo tra XIX e XX secolo, e` il rifacimento, effettuato a partire dal 1882 su committenza dei baroni Macri`, di un precedente edificio. Il palazzo, disposto intorno a una corte centrale, focalizza la prospettiva su uno scalone adagiato sul lato di fondo del cortile, in cui si condensano una serie di motivi decorativi liberty, sulla ringhiera in ferro battuto, sulle pareti, sulle porte del ballatoio superiore. Gli interni conservano un omogeneo apparato decorativo: dai pavimenti in “cementine” ai dipinti e agli stucchi del soffitto e delle porte. La particolarita` del linguaggio liberty adottato dai decoratori del palazzo, sta nelle eccellenti “citazioni” colte degli stucchi: nella cappella e` riprodotto l’antemio ionico del tempio di Marasa` a Locri Epizefiri, dove la famiglia Macri` possiede molti ettari dell’antica citta`; la facciata ricalca le decorazioni fittili del tempio della Passoliera di Kaulonìa.