La lunga iscrizione che corre al di sotto del tetto ricorda il conte Antonio degli Uberti, che commissionò la ricostruzione dell'edificio. Sebbene le informazioni siano poche e frammentarie, l'erezione del nuovo palazzo può essere collocata all'inizio della rinascita cinquecentesca di Montagnana. Ad oggi, purtroppo, dell’edificio originale rimane solo il soffitto dell'ingresso caratterizzato da una modesta decorazione pittorica arricchita da piccoli stemmi. Alla fine del Settecento la proprietà del palazzo passò alla famiglia Foratti, che seguendo la moda del XIX secolo, commissionò l'esecuzione di pitture murali a tempera per il salone del piano superiore, oggi difficilmente attribuibili. Si avvalse dell'architetto Caregaro Negrin per la creazione di un giardino esterno, non più esistente, caratterizzato da alcune costruzioni neogotiche che facevano da sfondo ad un percorso volto alla meditazione.