Il palazzo trae la sua origine nella complessa ricostruzione della città successiva al devastante terremoto del 1703. La dimora venne edificata dalla famiglia di origine toscana degli Ardinghelli, il cui capostipite – Andrea Ardinghelli – si stabilì all'Aquila nel XVI secolo. Il progetto, redatto dall'architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo, ne fa uno degli esempi più illustri del barocco aquilano.