Il Palazzo Arcivescovile fu la prima sede del vescovo (poi arcivescovo) di Ravenna.
L’espansione edilizia, tra la tarda antichità e l’XI secolo, rese l’area un importante centro del potere cittadino che, nelle sue fasi più estese, comprendeva numerose domus, un vivarium, e i cosiddetti ‘bagni del clero’.
Vi è inoltre testimonianza, per il tardo XII e il XIII secolo, che la sede del Consiglio Comunale fosse ubicata presso lo stesso arcivescovado, prima della costruzione di una sede autonoma con il palazzo del Comune.
A seguito di numerosi rifacimenti (fra i quali la facciata nell'Ottocento), oggi il Palazzo - articolato su tre piani - comprende l’arcivescovado, la Cappella di Sant’Andrea (dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1996), il museo, la biblioteca e l’archivio con circa 13.000 pergamene: questo lo rende un sito di primaria importanza nel panorama storico-culturale ravennate.