Per pochi anni (1807-1815) il famoso letterato Dionigi Strocchi (1762-1850) abitò il settecentesco palazzo già dei Biancoli qualificato dal prestigioso scaloncino e dall'elegante salone a doppio volume. Qui volle allestire un piccolo raffinato ambiente con funzione di studiolo affidando il progetto decorativo a Felice Giani. L'insolito tema della decorazione sono gli Inni di Callimaco, la cui traduzione lo Strocchi pubblicò a partire dall'edizione del 1805.