PALAZZO ALBICINI

FORLÌ, FORLÌ CESENA

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PALAZZO ALBICINI
La cronaca quattrocentesca di Giovanni di Mastro Pedrino informa che sulla vasta area occupata dal palazzo sorgeva la Caxa Granda della famiglia Ordelaffi, signori di Forlì dalla fine del Duecento fino agli anni Ottanta del XV secolo. Qui Scarpetta Ordelaffi ospitò tra il 1307 e il 1308 Dante Alighieri; qui soggiornò anche Giosuè Carducci, ospite nell'Ottocento della famiglia Albicini che in un periodo ancora ignoto divenne proprietaria dell'edificio. A metà del Seicento fu il marchese Giuseppe Albicini a trasformare le strutture preesistenti in una sontuosa dimora che conferisse prestigio alla famiglia. Alla disadorna facciata in laterizio si contrappongono interni di grande preziosità, con pregevoli decorazioni di maestri settecenteschi, primo fra tutti il bolognese Carlo Cignani che realizzò sul soffitto del salone la famosa Aurora. In più occasioni nei dipinti, negli stucchi e anche nel battente del portone si ritrova il simbolo araldico della famiglia: il cervo.
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