L’Ospedale Vecchio di Parma è uno dei più antichi d’Italia. La costruzione del primo nucleo del fabbricato che vediamo oggi risale alla seconda metà del XV secolo, sulle rovine di un ospedale per trovatelli. Intorno al 1490 furono appaltati i lavori per le volte, i tetti e le colonne in arenaria con basi e capitelli lobati per le quindici arcate della facciata e altre per i loggiati del chiostro orientale. Più tardi l’edificio venne ancora ampliato, con le ultime nove arcate da ovest a est e un primo prolungamento delle corsie, orientale, settentrionale e occidentale, fino a vicolo Santa Maria. Un ulteriore e più importante prolungamento della corsia nord fino al limite attuale fu effettuato nella seconda metà del secolo XVIII, durante lavori di ristrutturazione voluti da Ferdinando I di Borbone. Maria Luigia fece trasformare all’architetto Nicola Bettoli, nel 1843, l’estremità occidentale dell’ospedale in ospizio per le suore vincenziane. L'intera struttura è organizzata intorno alla grande crociera sormontata da una cupola. La copertura della crociera, alta diciotto metri, era a volta con oculi apribili dall'alto, che servivano per mantenere un microclima ottimale e ricambi d'aria. Con un finanziamento di 3 milioni di euro, i lavori di restauro e riqualificazione architettonica hanno interessato soprattutto la grande Crociera sormontata dalla cupola centrale, oltre che tutta la zona del Sottocrociera.