L’area degli Orti Medioevali di Ostuni si sviluppa, a partire dal Medioevo, a valle del centro storico sui resti di un antico villaggio messapico risalente al V – IV secolo a.C.
Per consentire una migliore fruizione agricola dell’area, i resti di capanne e i dislivelli furono coperti e livellati dando origine agli attuali terrazzamenti. Le vecchie tombe messapiche furono ripulite ed adibite a depositi e cisterne per il recupero dell’acqua piovana. Nel corso degli anni furono scavati pozzi e altre riserve di acqua, gli “Acquari”, che possono contenere fino a 4/5000 q.li di acqua. Furono costruite canalizzazioni in pietra e tufo che rifornivano tali riserve attraverso un articolato sistema di pendenze e vasche di raccolta e di decantazione. Tale sistema, ancora in parte funzionante, serviva anche ad effettuare l’irrigazione a scorrimento durante le piogge. Così, per secoli, si è tramandata la coltivazione di varietà autoctone come il peperone cornaletto, il peperoncino zefferine, il carciofo nero. Uno spazio agrario, un tempo fondamentale per la produzione delle derrate alimentari destinate agli abitanti della “città bianca”, oggi recuperato dall’abbandono e valorizzato con opere di ripristino degli antichi manufatti.