Eretto, pare, nel 1543 per volontà del Capitano Nicolino Porretta e della moglie Bianchetta, l'edificio si trova nelle immediate vicinanze dell'allora palazzo Porretta, in quella che oggi si chiama via D'Imporzano. Nell'interno ha un altare con mensa in marmo bianco di Carrara sormontato da un ciborio anch'esso in marmo bianco. Sopra l'altare una pala raffigurante la Madonna del Rosario. L'edificio è attualmente in pessimo stato di conservazione, ha soprattutto gravi problemi al tetto. Sulla facciata dell'edificio si aprono due piccole finestre quadrate.La porta centrale ha una larghezza di cm. 107x cm 231 di altezza, con stipiti formati da blocchi di pietra. Al di sopra della porta d'ingresso è presente una grande nicchia. La facciata termina a timpano rispetto alla copertura a capanna dell'edificio divisa in due parti corrispondenti all'aula principale e a quella absidale.
L'interno dell'edificio è costituito da 2 aule: la prima adatta ad accogliere i fedeli, mentre l'altra con funzione absidale è divisa da un gradino in ardesia. La prima aula è coperta da una volta a botte a sesto ribassato. L'altare è rialzato rispetto al pavimento absidale. Il pavimento è composto da piastrelle in ardesia ottagonali con tozzetti di marmo bianco.. A livello architettonico mostra un'impostazione tipica degli edifici sacri devozionali toscani cinque-seicenteschi.Molto interessanti le incisioni sull'ardesia che conduce all'altare. Particolarmente importante la campana. Sulla chiesa di S.Nicola di Fezzano si segnalano gli studi di Gianfranco Berghich, Valentina Cadenotti, Vinicio Ceccarini, Veronica Diegoli, Piero Donati, Sara Lenzoni, Miriam Pescetto, Igor Pilla, Eliana Vecchi. Sull'Oratorio di S.Nicola è stato organizzato con le scuole un esperimento di progettazione partecipata, Vedi "Per il recupero dell'oratorio di S. Nicola di Fezzano", 2011 ed. Giacchè G. Berghich. Recentemente l'edificio è stato visitato da visitato Sgarbi. Il progetto venne organizzato da don Giuliano Canossa, parroco di Fezzano e Vinicio Ceccarini. L'impegno a salvare l'Oratorio inizia nel 2010 con interventi di pulizia di Alessio Mugnaini e Cristian Verdemare e progetti realizzati dalla restauratrice Paola Orsolon..