L’Oratorio di San Niccolò, è inserito all’interno del più vasto complesso del Casone de’ Bardi, palazzo, oggi sede del Comune di Vernio, sito nel cuore dell’abitato di S. Quirico ai piedi della Rocca comitale. Proprietà in epoca medievale degli Alberti è divenuto nel 1332 dei Conti Bardi, provenienti dalla vicina città di Firenze.
Alla morte del Conte Ridolfo dei Bardi, avvenuta nel 1693, i Canonici del Duomo di Firenze, quali esecutori delle volontà testamentarie del medesimo, avviarono imponenti lavori per la ristrutturazione del palazzo del Casone e la costruzione appunto di un nuovo Oratorio, sede della Compagnia di San Niccolò di Bari, così come viene riportato nel cartiglio posto sopra la porta d’ingresso del palazzo.
Il progetto venne affidato all’Architetto fiorentino Giovan Battista Bettini, che in soli tre anni, dal 1703 al 1706 riuscì a completarlo.
La Compagnia fu fondata da Rodolfo Bardi con testamento, in favore di trentotto famiglie del suo feudo. Uno degli scopi della Compagnia era quello di dotare tutte le fanciulle di onesti costumi in età da marito di una dote condizionata.
¿L’Oratorio di San Niccolò, si differenzia dalle strutture vicine, pur mantenendo gli stessi materiali e la stessa sobrietà, perché caratterizzata da un alto prospetto inquadrato da lunghe lesene binate in pietra sulle quali poggia un timpano ornato sui lati da due faci in terracotta, un’articolata scala a doppia rampa diventa l’unico elemento che fuoriesce dal filo delle facciate di tutto il complesso. Internamente si presenta con una vasta aula, alta e luminosa, di forme classiche e severe, frutto sia di una scelta culturale dei committenti ma soprattutto dei restauri ottocenteschi che hanno eliminato parte degli stucchi di Giovan Martino Portogalli. Il coro, coperto da volta a vela, è forato da tre eleganti finestroni trapezoidali, che illuminano l’altare in marmo bianco con inserti policromi. All’interno vi si trova anche un organo settecentesco acquistato dai confratelli della Compagnia nel 1852. La presenza di un importante famiglia come i Bardi, ha fatto sì che per la realizzazione e l’arredo di questo complesso, fossero presenti architetti, scultori e pittori che nel Settecento andavano per la maggiore, ritroviamo infatti Massimiliano Soldani Benzi, Giovan Martino Portogalli, Antonio Maria Pucci ed altri.
Fa parte dell'Oratorio anche l’attiguo l’archivio della Compagnia di San Niccolò, con eccezionali documenti storici che testimoniano l’egemonia bardiana sul luogo.