Allo schiudersi di un piccolo portone di legno, tra i vicoli del borgo di Montefusco (AV), si cela uno dei luoghi più suggestivi dell'antica capitale del Principato Ultra, dove pareti e volte riccamente affrescate avvolgono, chi ha la fortuna di varcare la soglia, in una aura di misticismo e bellezza. Luogo di cultosin dal XIII secolo, questa cripta/oratorio era originariamente parte delle sovrastante Abbazia di S. Maria della Piazza, una delle chiese più antiche del borgo; forse è ascrivibile a questo stesso periodo l'affresco più antico ed ancora leggibile di Santa Caterina d'Alessandria rappresentata con la ruota aculeata, suo strumento di tortura. Nel 1652 la cripta fu donata alla Confraternita di San Giacomo, e da qui il nome attuale, la quale provvide a ripulirla, ad aprire finestre sul lato orientale e ad abbellire le pareti con le storie tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento.
Tra le immagini danneggiate dall'incuria e dal tempo ci sono: l'Ultima Cena, il martirio di san Giacomo, la Madonna col Bambino, ritratti di vari santi e gli affreschi della volta con le glorie di Maria.