L'impianto è quello canonico degli oratori palermitani con antioratorio, aula e presbiterio rettangolare, comprende raffinate decorazioni a stucco, stupendi affreschi e decorazioni parietali, oltre a magnifiche opere pittoriche, eleganti e finssimii arredi lignei ad intarsio e preziose suppellettili di diverse epoche. Vi si accede dalla via Ponticello attraverso un vecchio portone in legno incorniciato da un elegante portale barocco in pietra di Billiemi, sormontato da un medaglione in marmo bianco in cui è inciso il monogramma mariano. L'ingresso immette in un corridoietto lungo le cui pareti corrono due panche lignee (tipiche degli oratori) cui fa seguito una sorta di galleria porticata su cui si affacciano, sulla destra le finestre del salone della congregazione e, a sinistra, il caratteristico giardinello (da cui prese il nome la Congregazione), da qui si accede alla bella Sacrestia e alla magnifica Cappella oratoriale.La Cappella delle Dame (che è stato dichiarato monumento nazionale), magnificamente adornata con affreschi eseguiti da Antonino Grano intorno al secondo decennio del XVIII secolo, presenta al centro della volta il trionfo della Vergine contorniato da sei storie dell'infanzia di Gesù. Nelle pareti dove campeggiano finte architetture e finti rilievi a stucco si trova un ciclo pittorico che rappresenta i Misteri, sempre della bottega del Grano, racchiusi in magnifiche cornici scolpite e dorate di magistrale fattura. La parete presbiterale è dipinta a trompe l'oeil, con la simulazione dello sfondo con finte architetture che disegnano un deambulatorio che comprende due statue dipinte di S. Pietro (a sinistra ) e S.Paolo (a destra). L'altare barocco con inserti a marmo mischio, è arredato con una selva di candelieri e vasetti con fiori d'argento, com'era usuale nei tempi passati. Sopra l'altare si venera una tela raffigurante la Madonna del Parto di anonimo pittore siciliano del Settecento, racchiusa da una splendida cornice a motivi fitomorfi dorata, dei primi anni di quel secolo. Addossato alla parete di controfacciata si trova lo stallo ligneo intarsiato della presidenza con magnifico tavolo intagliato dove stà un bel Crocifisso settecentesco, sormontato in alto da una tela rettangolare che raffigura L'ultima cena. Particolare interessante, tra le opere custodite nell'oratorio vi è una copia seicentesca su tela dello Spasimo di Sicilia di Raffaello, il noto dipinto un tempo nella chiesa omonima palermitana ed oggi al museo del Prado di Madrid. Nel corso dei secoli l'oratorio è stato interessato da diversi interventi di restauro, nel 1873, come si evince da una piccola targa marmorea murata nell'intradosso del muro della porta d'ingresso dell'aula, l' allora presidente donna Bianca Lucchesi Palli duchessa di Monteleone si adoperò per far restaurare l'oratorio arricchendolo con nuove ornamentazioni e raffinati pavimenti maiolicati. Altri interventi (sempre a carico delle congregate che si sono più volte autotassate), vennero effettuati nel 1957 per riparare i danni dei bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, e più recentemente nel 1985 un ulteriore intervento di straordinaria manutenzione e di restauro si è reso necessario a seguito di infiltrazioni di acqua dalla copertura del tetto della Cappella che hanno purtroppo rovinato in parte alcuni affreschi. Oggi l'oratorio grazie all'impegno delle consorelle che ne curano la tutela, si presenta in discreto stato di conservazione, ma l'aula necessita di alcuni interventi di restauro, soprattutto sulle pitture parietali leggermente danneggiate dall'umidità.
L'edificio è visitabile solo una domenica al mese quando è possibile assistere alla Santa Messa, in occasione della festa della Madonna del Parto, il 18 di dicembre, quando viene celebrata in gran pompa la messa in presenza del vescovo, ed in alcune particolari occasioni.