L’Oratorio della Beata Vergine Annunciata di Due Carrare (altrimenti detto di Santa Maria Annunziata) è un piccolo edificio sacro – aperto al pubblico - situato nel pittoresco borgo di Pontemanco che, lungo le rive del canale Biancolino che vi scorre placido, sin dal tardo medioevo ha sviluppato il suo caratteristico abitato intorno ad una secolare attività molitoria ed alle ville patrizie ivi presenti.
Eretto in origine (la prima testimonianza è del 1548) come oratorio privato della adiacente villa Pasqualigo (poi Grimani, ora Fortini), assunse già dal Seicento funzione di oratorio pubblico.
L’Oratorio è un piccolo scrigno – piccolo, ma prezioso documento artistico tra i più originali del territorio - che incredibilmente conserva ancora al suo interno gli originali affreschi e decorazioni, le opere d’arte, gli arredi fissi e mobili, tutti databili all’ultimo quarto del Seicento, tanto da risultare quasi un unicum: vi persistono il ricco apparato decorativo barocco, insolitamente integro pur se molto degradato, rappresentato dagli affreschi parietali e dalla decorazione del cassettonato ligneo a soffitto; gli stalli lignei perimetrali; l’altare marmoreo con pala e busti lapidei; le acquasantiere in rame sbalzato; le mantovane in legno e cartone romano; il pavimento in cotto esagonale, ed una parte dei banchi ed inginocchiatoi da chiesa.
La proprietà del bene è attualmente della Parrocchia di Carrara San Giorgio. Il complesso dell’oratorio e dell’adiacente villa presenta caratteri di importanza – architettonica ed artistica - e meritevolezza di conservazione tali, che il Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali ha ritenuto, nel 1993, di apporre il vincolo monumentale ai sensi della L. 1089/1939.
Oggetto di venerazione nel corso dei secoli non solo da parte dei residenti della località, ha vissuto negli ultimi decenni una fase di prolungato degrado, stante l’impossibilità dei contradaioli e della parrocchia di far fronte alle notevoli spese necessarie per un corretto quanto dovuto restauro.
Oggi il dissesto igienico-statico del fabbricato ed il deperimento dei suoi contenuti ne minacciano l’integrità storico-artistica. Il vivo coinvolgimento di borghigiani e parrocchia – pur nelle angustie economiche della piccola comunità – sta attuando già da tempo, a piccoli passi, i primi interventi.
Grazie al censimento “I Luoghi del Cuore”, questo piccolo bene – già caro a quanti lo vivono, ma anche a quanti lo hanno scoperto talvolta per caso – si spera possa essere posto all’attenzione pubblica, aiutandone il completo restauro.