ORATORIO CRISTIANO IPOGEO

ARDEA, LATINA

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ORATORIO CRISTIANO IPOGEO
Importantissimo sito pre-romano utilizzato in epoca medievale con un abbondante ciclo di affreschi del XII* sec. L'ipogeo di epoca romana, scavato all'interno del banco di tufo, ha pianta rettangolare di circa 3x3,60 metri. L'accesso avviene attraverso una scala di 18 gradini coperta con una volta a botte a sesto ribassato. La volta era in origine completamente decorata con stucchi di cui rimangono solo piccole porzioni e il rosone centrale, in stucco bianco su fondo azzurro, che rappresenta un fiore multipetalo. In epoca altomedievale l'antica struttura fu riutilizzata come luogo di culto cristiano. Essa fu ridecorata con affreschi che si conservano in buono stato sopratutto nel vano absidale, in cui è raffigurata, tra due figure femminili stanti, identificabili come Sante o come Allegorie, la Madonna in Trono con il Bambino. La Madonna indossa una tunica rossa orlata da una fascia dorata e decorata da orbicoli gialli mentre il manto è decorato con orbicoli rossi. La parte centrale della figura ha subito notevoli danneggiamenti, è visibile solo parte del braccio destro con la mano rivolta a indicare il Bambino che sosteneva con la sinistra. Di Gesù, in posa frontale, si distingue solo la parte inferiore del corpo e una porzione del nimbo giallo. Vicino al Trono è dipinta con cursus verticale l'iscrizione "Eulugia", termine di origine greca che significa "benedizione". L'arco d'ingresso al vano absidale è decorato, nella parte esterna, da una cornice rossa che racchiude un fondo bianco su cui rimangano tracce di una decorazione a girali di colore rosso e blu. All'interno del vano si conservano tracce di una decorazione a girali di colore nero. Sul pilastro destro è raffigurato S. Giovanni Battista, e al centro della volta, all'interno di un clipeo, l'Agnus Dei. Sul pilastro sinistro si conserva un clipeo con il Cristo Pantocrator a mezzo busto. All'interno dell'ipogeo sono presenti anche altri affreschi in uno dei quali, posto sulla parete destra, è raffigurata una figura che indossa un saio, mentre sulla sinistra è presente un riquadro con due cavalieri. Uno di essi è stato identificato con S. Giorgio, mentre l'altro potrebbe essere S. Demetrio o S. Teodoro nell'atto di trafiggere un essere (probabilmente un animale di non grandi dimensioni) di cui purtroppo non è rimasta traccia. Abbandonato e chiuso per la maggior parte dell'anno nonostante i RESTAURI eccellenti.
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