NURAGHE DIANA

QUARTU SANT'ELENA, CAGLIARI

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NURAGHE DIANA
L’imponente opera si attesta tra i nuraghi di tipo Complesso Trilobato meglio conservato nel territorio Quartese. Nel quadro cronologico è inquadrato tra la fase del Bronzo Finale è la prima Età del ferro 1100 1300 a. C. Si può constatare che la sua formula architettonica è impiantata in un unico ed esclusivo progetto di realizzazione. Questa peculiarità costruttiva lo rende degno di lode nella sua unicità, rispetto alla più frequente tecnica di messa in opera; che al Mastio primitivo venivano poi immesse altre Torri minori.Altri dettagli edilizi che mettono in risalto l’ingegno costruttivo, sono i massi ,collocati nelle quote superiori della stessa costruzione, che si presentano in alcune parti più grandi di quelli sottostanti. Questo prospetta una tecnica veramente insolita in controtendenza alla leggi che le forze sviluppano nei carichi sovrapposti.Un’altra singolarità si può notare nella torre principale ( mastio ) La parte superiore,della falsa volta del Tholos è stata ricostruita in un altro periodo, in circostanze a noi sconosciute (forse un possibile crollo ) Si potrebbe allacciare questa condizione al fatto che il complesso per un lungo periodo non sia stato frequentato ( sempre per motivi ancora sconosciuti )e di conseguenza poi rimesso ad uso e debito alle sue funzioni di sempre.Il distintivo ingresso al nuraghe Diana lo rende davvero pregevole. L’ architrave e i sostegni laterali sono stati realizzati con dei massi ciclopici di notevole peso, che lo rendono tipico e assomigliante ad un ingresso a impronta Dolmen.Nel particolare dell’architrave interno al mastio sono da ammirare i massi collocati come una corona. Questa cornice esalta l’abilità costruttiva connessa nell’offrire anche la bellezza visiva architettonica.Di notevole fattura sono anche le finestre di scarico all’interno del mastio, i massi costituenti, sono stati accuratamente scelti e lavorati finemente, per conferirgli un prezioso aspetto. Si può poi osservare dalla foto, che la nicchia di sinistra del mastio, presenta la parete posteriore sfondata e sottoposta a dei scavi clandestini. Nel loro scempio hanno però il merito di aver scavato un lunghissimo tunnel a ridosso di una inesplorata parete o cinta murariaAnche il vano D nicchia cortina chiamata anche vano vandali è stata soggetta a degli scavi clandestini. I tombaroli che hanno eseguito questi scavi abusivi ad alto rischio con maestranza professionale, erano spinti da il misterioso tesoro che il nuraghe Diana custodiva con le sue anime dannate, nel leggendario racconto popolare Quartese.Il capolavoro di ingegno costruttivo dell’opera Monumentale del nuraghe Diana rispecchia fedelmente ancora oggi, un’identità che contraddistingue il popolo Quartese per le loro capacità e abilità tecniche architettoniche.
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