La necropoli longobarda è una delle più eccezionali scoperte archeologiche del territorio arsaghese, avvenuta nel 1972. Le tombe sono tutte ad inumazione, disposte in file con orientamento est-ovest e costruite con tecniche diverse: recinti trapezoidali costituiti da muretti a secco o da lastre di granito, con coperture monolitiche a doppio spiovente oppure in nuda terra, con qualche concio di granito collocato lungo il perimetro della fossa tombale. Le tombe, risparmiate dagli sconvolgimenti dovuti a lavori edilizi nell’area, sono le più significative e monumentali. La maggior parte presentavano rotture delle coperture e trafugamenti dei corredi. Il ritrovamento di angolari in ferro ha permesso di constatare l’usanza della deposizione dei defunti entro casse lignee. La scoperta della necropoli ha portato alla nascita del Civico Museo Archeologico, all’interno del quale sono esposti i numerosi reperti (a partire dall’Età del Bronzo) rinvenuti ad Arsago nel corso degli anni.