Alla fine del '700 risalgono le prime notizie circa il rinvenimento di iscrizioni funerarie nella Tenuta di Isola Sacra, cui seguirono scoperte sporadiche di materiale scultoreo e di edifici con pitture policrome a carattere sepolcrale. Negli anni '20 del XX secolo, la bonifica agricola della zona portò alla luce un gruppo di tombe riccamente decorate (tombe ex Opera Nazionale Combattenti), che costituiscono il gruppo più settentrionale dell'estesa necropoli Portuense. Lo stato di conservazione degli edifici, alcuni completi del rivestimento del tetto in tegole, segnò l'inizio dei grandi scavi, condotti dal 1923 al 1938 da Guido Scalza, all'epoca Direttore degli scavi di Ostia. La necropoli, che si snoda lungo la via che collegava Ostia con Porto, nella fase iniziale è caratterizzata da una lunga strada sopraelevata a doppia carreggiata, al lati della quale si disponevano sepolture in cassoni semicilindrici in muratura. Le tombe monumentali furono realizzate tra i primi anni del II e la metà del III secolo d.C., trasformazioni sono attestate fino al IV secolo d.C.