MUSEO PAGANI

CASTELLANZA, VARESE

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MUSEO PAGANI
Alcuni esempi: le sculture in marmo di Jean Arp e di Alexander Arcipenko; i mosaici di Nadia e Fernand Léger, Gaston Chaissac, Sonia Delaunay, Man Ray, Ettore Falchi, Hans Richter; le sculture in legno, bronzo, acciaio, marmo di Jan Koblasa, André Bloc, Christian Peschke, Mimuro Miizuma, Haruhiko Yasuda, Tomori Toyofuku. E ancora, opere di Messina, Pomodoro, Tavernari, Veronesi e ... Enzo Pagani. Un elenco che diverrebbe troppo lungo... Il modo migliore per "scoprirlo" è quello di esserci, tra natura e arte, in un'atmosfera d'indubbio fascino. Dichiarò Enzo Pagani in un intervista: "Nel 1957 mi trovavo a Venezia, a Torcello, e con me c'era Hemingway. Il più delle volte, finito di mangiare, mi sedevo sulla grande terrazza del Cipriani, che allora era solo una trattoria. Con la coda dell'occhio vedevo l'isola di Torcello: se la si guarda non è altro, in fondo, che un museo vivente. Mi è venuta così l'idea di creare un museo che non fosse solo una statica raccolta di opere d'arte, ma una creatura viva che cresce con noi" Nasce così il Parco Museo Pagani a Castellanza, collocato in un'area espositiva costituita da un vasto parco di circa 40.000 mq, praticamente equidistante tra Milano e Varese. Fra queste mura, luogo di meraviglie, accolgo e custodisco ogni lavoro della mano prodigiosa dellartista eguale e rivale del suo pensiero. Luna è niente senza laltro. Incisa nel cemento di un muro di sostegno, scritta con un carattere elementare, quasi infantile, la riflessione di Paul Valery si adatta perfettamente a questo luogo meraviglioso.
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