L’edificio costruito dopo il 1749 per l’abitazione del gran penitenziere (confessore abilitato ad assolvere dai peccati solitamente riservati al vescovo) è ora sede del Museo Etnografico Tiranese e dell’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca e altre iniziative di ricerca e documentazione.