Situato in prossimità del parco archeologico di Siris-Herakleia, il Museo Archeologico Nazionale di Policoro, è collocato in un'area, a sud di Metaponto, posta tra i fiumi Agri, Cavone e Sinni. Deriva la sua denominazione dall'antica città di Siris che sorgeva alla foce dell'attuale Sinni. Oltre agli importanti rinvenimenti realtivi alle città greche di Siris ed Heracleia, in questa struttura espositiva sono collocati reperti testimonianza dei centri indigeni dell'entroterra.
Herakleia fu fondata da coloni delle città di Taranto e da Thuri nel 433-32 a. C. dopo la vittoria sulla colonia greca di Siris. Edificata sul colle di Policoro e nella pianura sottostante, la nuova città ebbe un notevole sviluppo urbanistico e fu sede nel IV secolo a. C. della Lega Italiota (contro l'avanzata dei popoli italici). Ad Herakleia nacque il celebre pittore Zeusi (IV secolo a. C.). Nel 280 a. C. nei pressi della città si svolse la battaglia fra Pirro e i Romani; dopo la seconda punica cominciò a decadere; nel 90 a. C. divenne municipio romano.
Risalgono al VII-VI sec. statuette votive e corredi funerari a.C. con ceramiche figurate, testimonianza dell'antica città di Siris. Al periodo di Herakleia risalgono invece matrici per statuette, oggetti votivi rinvenuti nei santuari ed importanti corredi funerari (ceramiche a figure rosse e monili in oro filigranato) a testimonianza della fiorente attività artigianale locale. Dei centri enotri (IX-V sec. a.C.) e lucani (IV sec. a.C.) dell'entroterra sono esposti corredi funerari di straordinaria importanza: armature in bronzo, gioielli in argento, oro e ambra, vasi indigeni a decorazione geometrica, ceramiche greche figurate e vasi etruschi in bucchero.