Gli autori greci e romani parlavano di un grande emporio marittimo etrusco alle foci del Po, fiorente tra il VI e il III sec. a.c., che aveva rapporti commerciali con la Grecia. Col tempo però l’instabilità del territorio, tra valli e paludi, e l’avanzamento del delta ne cancellarono ogni traccia. Nel 1922, in modo casuale, durante i lavori di bonifica delle valli di Comacchio, vennero alla luce reperti di straordinaria fattura. Le campagne di scavo portarono alla scoperta delle necropoli e successivamente dell’abitato di Spina. Si decise di collocare i reperti al piano nobile di Palazzo Costabili, appena acquisito dallo Stato. L’attuale percorso espositivo è frutto di successivi allestimenti e di un recente piano di valorizzazione. I manufatti sono unici e di eccezionale bellezza: si va dai grandi vasi attici agli oggetti di uso quotidiano che raccontano la vita comune, fino ai gioielli preziosi in quantità tale da richiedere una sala ad essi dedicata.