Perché mai le Mura etrusche di Perugia dovrebbero essere considerate da tutti gli italiani un luogo del cuore?
Per prima cosa, perché rappresentano un monumento vivente della longevità e della bellezza del nostro Paese.
E, quindi, una sorta di monumento contenitore. Contenitore di molti altri monumenti, così come del retaggio che,
attorno a essi, nel corso di molti secoli, la storia ha costruito e lasciato.
E poi, perché sono la metafora più calzante e veritiera di ciò che tutti noi oggi siamo: i discendenti, cioè,
della medesima matrice identitaria che ha permesso a Roma e all'Italia di diventare il punto di riferimento della
nostra attuale cultura. Matrice culturale che, contrariamente a quanto avvenuto in tante altre città murate, Perugia
ancora documenta in modo egregio, tangibile e vitale.
Le sue mura, infatti, sono e restano l'unico testimone, ancora miracolosamente integro e frequentato, di quelle
lontanissime origini.
Ma non solo. Per queste stesse ragioni Le Mura di Perugia sono, di fatto, l'emblema stesso della civiltà che quella
cultura ha prodotto, costruendola e trasportandola nel mondo conosciuto di allora e, di conseguenza, in quello
ancora più complesso e universale di oggi.
Le Mura etrusche, quindi, luogo del cuore, non solo dei Perugini e degli Italiani ma, piuttosto,
LUOGO DEL CUORE DEL MONDO.
Non a caso, l'Università per Stranieri, lì di fronte, ne è l'ambasciatrice più accreditata.