Il Barco reale era una riserva di caccia istituita dal granduca Ferdinando II de' Medici nel 1626, nell'area di crinale del Montalbano, in Toscana per avere l'esclusiva della caccia su un'enorme estensione di 4000 ettari. Il Barco era circondato da un alto muro alto circa 3 metri per la lunghezza di circa 50 km. Ogni strada o corso d'acqua che interrompesse il muro era chiusa con cancelli per impedire agli animali di uscire dalla riserva. Il perimetro racchiudeva soprattutto territori boscati che ospitavano un gran numero di uccelli, lepri, cinghiali, caprioli e daini. Custodivano la riserva delle guardie chiamate "birri" e pene severe erano previste per impedire chi praticava il bracconaggio.
Aveva come punto di riferimento le ville monumentali che si disponevano a corona intorno al circuito murario e in particolare la villa di Artimino, la villa Magia, la villa di Cerreto.
Nel 1772, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena decise la sbandita e il muro del Barco iniziò un lungo periodo di decadenza e rovina. Oggi ne restano alcune tracce, in diverso stato di conservazione, ma è comunque possibile ricostruirne l'intero percorso.