MULINO TONA

VILLA DI TIRANO, SONDRIO

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MULINO TONA

In un angolo tranquillo di Villa di Tirano, in via Brebbia 10, è custodito un autentico tesoro: un antico mulino risalente alla metà del 1700. Qui, tra le mura intrise del profumo della farina e del suono dell'acqua che corre, si racconta una storia fatta di lavoro, comunità e tradizione. Un tempo era conosciuto come "il mulinè, Luigi Tona", instancabile proprietario e gestore. Tre grandi macine di pietra si mosse da tre grandi ruote in legno al ritmo dell'acqua della "rugia" — il canale che attraversa Villa di Tirano, portando linfa dalle acque del fiume Poschiavino. Nella sala principale due macine trasformavano grano, frumento, grano saraceno e segale in farine preziose. Ingredienti fondamentali per i piatti più amati della Valtellina: pane nero, pizzoccheri, polenta, e tante altre bontà che ancora oggi raccontano il territorio. Gli abitanti della zona affidavano qui i loro raccolti. Il mugnaio, con pazienza e perizia, li trasformava in nutrimento, ricevendo un compenso e pagando le gabelle al Regno d'Italia. Il mulino custodisce anche "La Pila" un'antica attrezzatura in sasso scavato a mano, per separare la "pula" — la buccia delle castagne — dal frutto e macinare finemente le castagne. La pula inoltre serviva per affumicare lentamente le castagne, preservandone sapore e valore. Le castagne cosi essiccate potevano poi essere conservate a lungo. Accanto al mulino, nel Novecento, fu aggiunta una macina per frantumare il verderame, che ivi giungeva in pani, composto indispensabile ridotto in polvere e miscelato all'acqua per proteggere i vigneti dalla peronospera (poltiglia bordolesa). Proprio davanti alla storica casa vinicola, il mulino e la terra del vino si guardavano, uniti da un legame di lavoro e passione. Oggi questo angolo di storia vive grazie alla Famiglia Bonisolo, che con amore e rispetto conserva il mulino come un pezzo d’arte locale. Ogni pietra, ogni ingranaggio, ogni suono d’acqua che scivola nella rugia racconta una storia che non vuole essere dimenticata: quella di una comunità, di un mestiere antico, e di un amore autentico per la propria terra. Documenti antichi testimoniano la lunga storia del "Mulin dal Tùna", narrata attraverso atti in latino che custodiscono la memoria di una tradizione secolare, viva ancora oggi grazie alla Famiglia Bonisolo. "Il Mulin dal Tùna, mulino appartenente alla famiglia TONA sulla rugia grànda, a brébia, adiacente (NO) all'uficina usgnèch. Sono ancora visibili la roggia, delimitata da lastre di pietra infisse nel terreno, e il mozzo delle ruote del mulino. Nel 1754 «de tanta parte sediminis unius molendini et alterius sediminis pilarum ibi contigui [...] cum iure rugie ibidem defluentis et canalium ad usum dictorum edificium [...] in territorio Ville u.d. ad molendina illorum de Tona» (N. 8369), nel 1752 «non pochi particolari, che acquistarono già dal comune nostro negli anni passati gerre in quel sito, che giace dal Molino dei Tona sino a Pre-misento si siano allargati fuora del suo» (AMCVS), nel 1756 «de quolibet quota et portione unius sediminis molendini et pila [...] in territorio Ville in contrata u.d ad Ranarios seu ad Molendinos illorum del Tonna cui a mane, meridie et sero glera seu flumen Abdue, a nullhora [.] partim rugia dicti edificij» (N.8370), nel 1772 «de petia terre prative [in territorio Ville] u.d. ad Beltramellos supra mo-lendinum illorum de Tona» e «de nona parte illorum trium molendinorum cum nona similiter parte pilarum in territorio et plano Ville u.d. alle Paoline seu ad molendinos de Tona quibus omnibus coheret [...] a sero rugia et curtivum» (N.8372), nel 1830 «prato e campo sotto il Molino dei Tona» (EVL)."

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