Il Torrente Castellano, fin dall'Alto Medioevo, fu territorio appartenente in feudo alle Monache Badesse del vicino potentissimo Monastero di Sant'Angelo Magno, fondato, secondo lo storico ascolano Marcucci, nell'VIII secolo, riservato alle nobili fanciulle longobarde. Documenti notarili riportano notizie di attività molitoria già a partire dall' VIII secolo e nel 1104 si parla di costruzioni utilizzati come mulini per la macinazione di cereali ad uso del monastero e di una piccola cartiera sin dal XII secolo nella stessa ansa del fiume. Una Bolla di Innocenzo III, il Papa che educò Federico II di Svevia,datata 1199, elenca tra i beni del convento i tre mulini sul fiume Castellano. L'acqua veniva prelevata a monte della attuale Cartiera Papale e convogliata, forniva dapprima energia per la macina del grano, poi anche per la produzione della carta. All' interno della poderosa Cartiera Papale, voluta da Papa Giulio II della Rovere nel 1512 si possono riconoscere le tracce dei mulini.