Subito dopo la villa dei Lami la strada si biforca nella via di San Niccolò sulla destra e via di Marciola sulla sinistra; imboccata la via di San Niccolò si distingue in basso nella valle di sinistra una macchia di pini, dove sorge il Mulinaccio.
La costruzione della struttura, che collega le due sponde del borro del Masseto, inizia nel 1634 ad opera della famiglia Galli, proprietari della vicina villa, come diga per creare un lago artificiale ed un vivaio. Il mulino vero e proprio viene realizzato nel 1648 e rimane in attività per circa un secolo. Nelle mappe catastali ottocentesche viene già indicato come mulino rovinato, e probabilmente il nome attuale di Mulinaccio risale a questa epoca. Fin dal suo abbandono fu meta delle passeggiate domenicali della popolazione dei dintorni, e per la suggestione del luogo è stato spesso al centro di leggende e racconti.
Dellimponente edificio originario, recentemente ripulito e risistemato dal Gruppo Archeologico Scandiccese, rimangono visibili i tre livelli, le arcate tonde e le volte a botte, allinterno delle quali lacqua faceva girare una ruota in orizzontale alla quale erano collegate le macine. Pochi metri più a valle sono visibili altri piccoli edifici dalla stessa funzione.
LA POLITICA CULTURALE DEL COMUNE DI SCANDICCI. COME L'AMMINISTRAZIONE VALORIZZA IL PROPRIO PATRIMONIO. Tesi di laurea T. Emiliani
http://www.openstreetmap.org/way/106108255