Trattasi dell'originaria statua in pietra molera del Garibaldino (la successiva copia in bronzo del 1901, sita in Piazza Podestà, è ben nota a tutti i varesini), realizzata nel 1861 a seguito di pubblica iniziativa e scolpita da Luigi Buzzi Leone in pietra di Viggiù (dove, nell'Orangerie di Villa Borromeo-Museo della scultura viggiutese dell'Ottocento, ne è conservato il gesso). In origine collocata a Varese in Piazza Cacciatori delle Alpi (allora piazza delle Scuole e ora del Tribunale) per motivi di conservazione fu spostata nel 1901, al coperto, nell'androne della Caserma Garibaldi (sita fra le attuali Via Magenta e Piazza Repubblica), realizzandone una copia in bronzo per la centralissima Piazza Podestà. Su nuovo basamento in marmo e bronzo (nel mentre il precedente, anch'esso in pietra molera, veniva smembrato: le quattro lastre scolpite dal Buzzi Leone furono tanto fortunosamente quanto meritoriamente recuperate ai Musei Civici nel 1979 dall'allora direttore, Prof.Silvano Colombo).
Attualmente, l'ormai ex-Caserma Garibaldi, bene vincolato per alcune sue caratteristiche di architettura militare sabauda e soprattutto in quanto realizzata nel 1861, ossia nell'anno medesimo in cui l'Italia unitaria nacque, dal 2007 acquisita dal Comune di Varese con destinazione di fatto tutt'ora imprecisata, se ne sta da lungo tempo dismessa e puntellata contro il concreto rischio di crolli.
Nel frattempo, ormai ignoto ai più e completamente nascosto a tutti, l'originale del monumento al Garibaldino in pietra viggiutese, del Buzzi Leone, se ne sta sempre collocato subito all'interno della Caserma, alla sinistra dell'androne: paradossalmente descritto, in un articolo giornalistico del 12.09.2013, successivo a un sopralluogo della Soprintendenza, come una grande statua di bronzo (!!!) dedicata ai patrioti garibaldini, in compagnia (se la memoria non m'inganna, sulla parete opposta di destra) della riproduzione del Bollettino della Vittoria del Generale Diaz, comunicato tuttora del pari dimenticato malgrado siano già iniziate le commemorazioni del centenario della Grande Guerra. La visita della Soprintendenza pare comunque abbia trovato la statua ottocentesca e il bollettino del 1918 ben coperti di polvere ma ancora in ottimo stato: fino a quando?
Qui di seguito la sintesi storica del monumento al Garibaldino, di Luigi Buzzi Leone, che sta in: Colombo Silvano (*), Varese in tasca, Varese, Edizioni Lativa, 1^ed.1981/2^ed.1991, pp.43-44):
Al centro (di piazza Podestà) sta il Monumento al Garibaldino, che è una replica (1901) in marmo e in bronzo, di quello originale, in pietra molera, scolpito dal viggiutese L(uigi) Buzzi Leone,nel 1861, e collocato, allora, in piazza Cacciatori delle Alpi (già delle scuole e oggi anche del tribunale).
Nel 1901, constatandosi che lopera del Buzzi, per l'inclemenza delle stagioni e la qualità del materiale, si stava alterando, si pensò di sostituirla con una replica in granito e bronzo e di darle una più dignitosa sede.
Il monumento del Buzzi fu dunque smontato: il basamento, composto di quattro lastre magistralmente scolpite, finì nelle fondazioni della scuola di via Sacco, allora in costruzione. In occasione della demolizione dello stabile (1979), le quattro lastre furono recuperate e trasportate presso i Musei Civici.
La statua del Garibaldino fu invece ricoverata nella Caserma Garibaldi (via Magenta), dove si trova tutt'ora.
In sostituzione fu realizzato l'attuale monumento, di granito con riporti e statua bronzei, eretto, nel 1901, in questa piazza, da allora detta, anche, del Garibaldino.
(*) Silvano Colombo fu direttore dei Musei Civici di Varese