Il VITTORIOSO è stato realizzato dallo scultore Giacomo Negri nel 1924. In realtà il nome per esteso dell' opera era Con la vittoria il progresso. Negri era nato a Torremaggiore nel 1900, aveva frequentato l' accademia delle belle arti di Firenze , seguendo le lezioni di scultura da Domenico Trentacoste. Nel 1922 scrive da Firenze al suo amico Corradino ... «Son giovane ed ho bisogno di far bene per il bene della mia carriera e dell'arte». Era l' attesa prima della notizia dell' incarico ricevuto per realizzare il Monumento ai Caduti nel suo comune. Il 3 giugno 1923 il monumento viene inaugurato e Torremaggiore ha il suo monumento che ricorda i caduti nella vittoria italiana nella prima guerra mondiale . La commissione che assegnava l' incarico era composta anche dallo stesso Trentacoste, che decide, insieme ai committenti, per due varianti al progetto primario : il soldato che giace sotto il Vittorioso non doveva essere così umiliato dal gesto del vincente ( e infatti è rappresentato non un morto, ma un soldato vinto, scavalcato dalla vittoria ) e il mantello che corredava la scultura veniva rimosso per la colata definitiva. La fiamma nella mano del Vittorioso è l' afflato di giustizia e conoscenza e civiltà che la tragedia della guerra vinta consegnava ai posteri. I lavori di Michelangelo Buonarroti avevano certamente impressionato Negri durante i suoi soggiorni fiorentini, ed è comprensibile un parallelo tra il Vittorioso e alcuni elementi del Combattimento tra Centauri del sommo maestro toscano. Negri si colloca tra i più grandi ( e misconosciuti ) maestri del novecento, tanto più noti per la loro bravura all' epoca quanto dimenticati, in epoche recenti , dalla ricerca continua di una modernità a tutti i costi. La sua abilità è comprovata dalle altre opere scultoree realizzate anche in pietra, terracotta e marmo. In particolare questo suo monumento, che fa il paio con quello dedicato ai Fanti italiani, realizzato poco dopo per il comune di San Salvo ( Chieti ), permette una visione accorta delle sue capacità artistiche e dell' equilibrio con cui è stata creata dall' allora ventiduenne artista, una immagine scultorea di grande peso ed importanza . Il Vittorioso vive un momento difficile, abbandonato da una sommaria cura dell' aiuola sottostante il basamento e da un mancato restauro conservativo della fusione in bronzo che lo compone. Rimane la grande esecuzione di Negri, la sua dinamicità semplice e la scelta perfetta dei volumi da assegnare ad una piazza che mostra come si richiedeva allora, il miglior modo per onorare i Sacri alla religione della Patria come è scritto sul fronte della base in pietra bianca.