Montebuono è un piccolo borgo di circa 1.000 abitanti che si trova nel cuore della Sabina, a 325 mt s.l.m. e dista 65 km da Roma. Il paesaggio è ricco di panorami che spaziano dai Monti Cimini, al Soratte e ai Monti Sabini: questo giro completo d'orizzonte diventa suggestivo nei tramonti estivi quando il cielo si tinge di rosso. La zona è prevalentemente collinare, ma il monte S. Benedetto protegge il paese dai venti freddi del nord favorendo un clima mite tutto l'anno (da cui il nome Montebuono). Gli scorci interni del paese sono quanto mai graziosi e suggestivi: archi, archetti, ballatoi e scalette di accesso alle abitazioni, quasi tutte esterne per guadagnare spazio ed i portoni in legno delle vecchie cantine fanno rivivere un'atmosfera di vecchie cose perdute. L'abitato di Montebuono visto sotto il profilo topografico mostra chiaramente la sua formazione di epoca romana; il suo schema costruttivo, tipico del castrum romano, è visibile nella pianta quasi rettangolare con i due assi principali ortogonali, il decumano massimo (oggi Via Garibaldi) ed il cardo. Nel territorio di Montebuono sono tante le rimembranze di un passato di epoca romana, ad esempio i toponimi (le Coste Adriane) e le cisterne: due immediatamente vicine alla chiesa di S. Pietro, due su un colle sovrastante e le cosiddette grotte di S. Donato; una tale quantità di acqua conservata non può che far pensare ad un insediamento abbastanza importante e popolato. A poca distanza dal paese, lungo la strada che porta a Magliano Sabina, si può ammirare la chiesa romanica di S. Pietro ad centum Muros, così definita per essere stata costruita sui resti delle strutture di una villa romana, che sono oggi visibili sia all'esterno che all'interno; qui un recente restauro permette di ammirarne le strutture, i mosaici e brani di pittura in stile pompeiano sottostanti attraverso un pavimento di cristallo trasparente. La chiesa oggi appare asimmetrica con la sola navata destra; la navata sinistra, preesistente andò in rovina ed i materiali riutilizzati in altri edifici. La teoria che questa fosse una delle ville appartenenti a Marco Vipsanio Agrippa, genero del primo imperatore Ottaviano Augusto, trova conferma in frammenti di iscrizioni marmoree, trovate in loco ed ora incastonate nella facciata dell'ex palazzo Comunale in Piazza Umberto I°, che fanno riferimento a questo eminente personaggio. Nella chiesa, citata per la prima volta in un documento del 1105 conservato nell'Abbazia di Farfa, sono presenti anche notevoli affreschi attribuiti all'artista locale Jacopo da Roccantica, che dopo il sopra citato restauro possono oggi essere ammirati. Notevoli nell'abside sono i cicli del Giudizio Universale, della Natività e dell'Annunciazione. Nella controfacciata è da ammirare l'affresco relativo al miracolo della Madonna dell'Oliva. Questo miracolo, avvenuto ad Assisi, ha anche importanza storica in quanto è legato al movimento penitenziale dei Bianchi, che per il grande giubileo del 1400 percorsero l'Italia intonando laudi alla Vergine Madre e invitando tutti alla pace ed al perdono reciproco. In questa chiesa si svolgono tuttora importanti manifestazioni culturali quali concerti e mostre. Anche oggi la piccola comunità di Montebuono può offrire molto al visitatore attento e desideroso di conoscere aspetti minori ma non per questo meno importanti dell'Italia. Ancora vive sono qui la coltura dell'olivo e la cultura dell'olio e nel territorio di Montebuono si produce l'extravergine DOP Sabina; nel corso della stagione olearia è possibile visitare diversi frantoi ove seguire dal vivo la produzione dell'olio ed assaggiare le numerose specialità gastronomiche locali. Numerosi allevamenti, anche di bufale, forniscono il latte a due caseifici locali. La ricettività è assicurata da tre agriturismi, un B&B ed una casa vacanze. Arte, storia, natura, gastronomia, unite ad una calda ospitalità a pochi chilometri da Roma: ci sono sicuramente molti buoni motivi per passare a Montebuon