Per la grandissima fertilità dei suoli, per la mitezza climatica e per la collocazione geografica, il Monte Somma rappresenta nel Mediterraneo uno scrigno di biodiversità dove le colture hanno una storia millenaria tra varietà orticole, alberi da frutto, viti tipiche di questo territorio.
In questo luogo “pieno di ricchezze”, nel tranquillo borgo di Trocchia, tra il 1828 e il 1830, Gaetano Donizetti fu ospite di Ferdinando Capece Minutolo, duca di S. Valentino e del marchese Giuseppe Cavalcanti proprietario del podere la Vigna. È qui che il musicista bergamasco, partendo dal borgo antico, era solito fare lunghe passeggiate attraverso un sentiero che conduceva a quel podere e qui sedersi su di un masso di pietra lavica, all’ombra di un maestoso ulivo, dove nel 1911 è stata posta una lapide marmorea commemorativa. Ed è qui che, come sembra dimostrato dai carteggi e dagli scambi epistolari con Cavalcanti e Capece Minutolo, trasse ispirazione e compose pagine della Lucia di Lammermoor e dell’Elisir d’Amore provandole e suonandole su due grandi organi a canne risalenti al XVI secolo nella chiesa della Santissima Annunziata.
Negli anni più recenti l’abbandono dell’attività agricola e la crescente urbanizzazione del territorio, hanno messo a grave rischio la sopravvivenza di questo ambiente e hanno visto la perdita delle essenze e delle colture che così fortemente caratterizzavano l’agricoltura vesuviana.
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