Il Monte Pisano, noto anche con la forma plurale Monti Pisani (da non confondere con la denominazione omonima delle Colline pisane) è un sistema montuoso di modeste dimensioni facente parte del Subappennino Toscano, situato al centro-nord fra Pisa e Lucca ed è un prolungamento delle Alpi Apuane tra il Serchio e l'Arno. Il nome corretto è al singolare, ma la forma plurale è più diffusa e spesso comprende anche i Monti d'Oltreserchio. I monti sono tutti di altezza inferiore ai 1000 m, alcuni poco più che colline. La vetta più alta è il Monte Serra (917 m), che ospita sulla sommità dei ripetitori radio-televisivi. Il territorio dei Monti pisani comprende i comuni di Buti, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano, Vecchiano (se si includono anche i Monti d'Oltreserchio), Lucca e Capannori. In questo territorio sono presenti numerosi borghi medioevali e resti di fortificazioni. Luoghi suggestivi sono il borgo di Vicopisano, la Rocca della Verruca, la Certosa di Pisa nota anche come Certosa di Calci, il borgo di Ripafratta con la sua Rocca medievale, l'abbazia di S. Maria di Mirteto ad Asciano, il santuario di Santa Maria in Castello a Vecchiano, l'acquedotto mediceo da Asciano a Pisa, i resti dell'Acquedotto romano di Caldaccoli, il Borgo di Corliano, situato all'estremità nord-ovest della piccola catena, che segna il confine tra piana di Lucca e piana di Pisa, nonché il varco oltre il quale inizia la catena delle Alpi Apuane e il Sasso della Dolorosa.
Sin dai tempi antichi i Monti Pisani sono stati sfruttati soprattutto per l'estrazione di pietra (una buona parte delle pietre usate per il Duomo di Pisa è stata estratta a S. Giuliano Terme) e il grande sfruttamento delle cave dei nostri giorni ha modificato l'aspetto dei monti per chi li osserva da sud.
Un prodotto tipico della zona è l'olio, come è possibile intuire dai numerosi ulivi coltivati lungo i pendii delle colline.Tipiche dei Monti Pisani sono inoltre le castagne, in particolare quelle provenienti dai secolari castagneti di Molina di Quosa, alquanto atipici perché sviluppati a quote pressoché pianeggianti. Fino ad ottobre i monti sono ricchi anche di funghi ed è particolarmente apprezzato il porcino dei Monti Pisani.
Un incendio devastante nella notte del 24 settembre 2018 ha mandato in fumo ben 1400 ettari di questo meraviglioso luogo del cuore.