Il Monte D'Oro è un rilievo alto 808 metri presente nel territorio del comune di Collesano all'interno del Parco regionale delle Madonie.
Strutturalmente è caratterizzato da un pacco di strati inclinati verso nord-est e da un sistema di faglie che lo smembrano in blocchi mettendo in evidenza i corpi calcarei risedimentati della "formazione Crisanti" tra le rocce argillose del "flysch numidico". Il calcare mostra i tipici segni dei processi carsici epigei quali doline, solchi, karren e strutture ipogee quali grotte e cavità sotterranee.
La vegetazione che oggi resiste ai frequenti incendi è distinguibile in più categorie: boschi molto degradati di leccio, roverella (con tre esemplari monumentali) e acero con entità sporadiche quali ilatro, bagolaro, biancospino e perastro (anch'esso con un esemplare monumentale); ampelodesmeti a consolidare alcuni vasti costoni rocciosi, fitocenosi rupestri di media ed alta quota; praterie, garighe, macchia mediterranea, sporadiche tracce di vegetazione ripariale e coltivi abbandonati. Numerose le specie protette: orchidee di svariate specie, la ginestra odorosa, il pero delle Madonie e l'efedra nebrodense solo per citarne alcune.
La fauna presente, oltre ad annoverare la maggior parte dei vertebrati delle Madonie, si distingue per la presenza di uccelli quali la poiana, il gheppio, il grillaio, la coturnice siciliana ed il raro capovaccaio.
Sicuramente un ecosistema da tutelare e valorizzare che, nonostante la fortuna di essere esente dalla pressione esercitata sulla vegetazione e sulla fauna da parte di daini e cinghiali (quasi una rarità al giorno d'oggi), viene costantemente degradata da incendi, dal pascolamento degli animali domestici e dalla pressione antropica.
Sulla sommità del Monte d'Oro, in contrada Croce, a circa un km dall'odierno abitato, sono presenti le rovine dell'antico centro arabo-normanno di Qal’at as-sirat. Sulla sommità nord di questo rilievo, in una piattaforma a quota 703 m s.l.m. scoscesa e inaccessibile, si estende per circa un chilometro in linea d’aria un antico abitato medievale, che è visibile ancora per la presenza di numerose rovine (abitazioni, mura di fortificazione, torri di vedetta e una struttura interpretabile come un castello). In questo sito la presenza umana è attestata fin dall’antichità classica, come dimostra il ritrovamento in sito di alcuni reperti (soprattutto ceramici) riferibili ad epoca greco-romana.
Un insediamento umano stabile è datato soltanto in età medievale, sotto la dominazione araba della Sicilia. Nel XII secolo (1130-1131) si ebbe la distruzione e l’abbandono della città. Il centro rimase parzialmente abitato ancora nel corso del XII secolo e venne del tutto abbandonata nel secolo seguente. Nel 1181 veniva già definita villa vetus ("città vecchia").