MONASTERO DI SANT'ELIA VECCHIO

CURINGA, CATANZARO

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MONASTERO DI SANT'ELIA VECCHIO
Il complesso architettonico comprende i resti del “Sancta Sanctorum”, un vano a pianta quadrata chiuso da una cupola in buono stato di conservazione; sono ancora visibili i resti della navata e dell’antico cenobio. Il monastero, prima Basiliano, passò ai Carmelitani nel 1632 ed essendo diventato eremo prima dell’arrivo dei carmelitani, si configura come un unicum per i resti della chiesa munita di una notevole abside sormontata da una cupola in pietra, con evidenti richiami all’architettura armena. Nell’interno dell’abside, alla base della cupola, esiste un fregio a carattere curvilineo. Più in basso, tra il quadrato e il cilindro si trova una fascia di blocchi di pietra arenaria scolpita con un bellissimo motivo “a treccia”, con nastro concavo a “bottone” convesso. Gli scavi del 1991 hanno permesso di individuare all’interno del complesso la cella del priore, il corridoio centrale e il cellare. Tra gli altri locali è venuta alla luce, al piano terra, la Cappella di S. Elia.
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