Il paese di San Marco in Lamis nasce nell’XI secolo intorno al Monastero di San Matteo, inizialmente intitolato a S. Giovanni Battista, fondato invece in epoca longobarda (VI secolo). Qui, alle pendici del Monte Celano, circondato da una folta e ricca vegetazione, facevano tappa i pellegrini diretti al Santuario di S. Michele a Monte S. Angelo, distante un giorno di cammino a piedi. Intorno all’anno Mille divenne un importante centro benedettino il cui dominio si estendeva per gran parte del Gargano e su alcune zone del Tavoliere. Successivamente passò ai cistercensi e infine, nel 1578, venne donato da Papa Gregorio XIII ai francescani prendendo il nome di San Matteo perché luogo di devozione dell'evangelista. All’interno delle possenti mura del convento si trova la chiesa, rifatta agli inizi del Novecento, al cui interno sono ancora visibili i resti degli affreschi medievali che raffigurano San Francesco in visita sul Gargano. Il Monastero di San Matteo è visitabile e aperto al pubblico: nella biblioteca-museo, dedicata a padre Antonio Fania da Rignano Garganico, sono custoditi più di 60.000 volumi, oltre a numerose opere d'arte, come statue, quadri e simulacri. Il comitato “Cuore di San Marco in Lamis” promuove la raccolta voti al Censimento con l’obiettivo di sensibilizzare su alcuni interventi che migliorerebbero la fruizione del museo e l’esperienza dei visitatori che vogliono conoscere la storia millenaria del Monastero.