Situati tra le colline che abbracciano Rapallo, nella frazione di San Massimo, a meno di tre chilometri dal lungomare, i ruderi del Monastero di Valle Christi costituiscono uno degli scenari più pittoreschi della città. Il campanile cuspidato, con archetti e trifore nella cella campanaria, si staglia, ancora intatto, sugli archi gotici delle volte crollate e sull’abside e il transetto, unici elementi ancora in piedi. Le rovine emergono in una piccola valle verdeggiante, in un ambiente ricco di grande suggestione, avvolte in un’atmosfera sospesa nel tempo, che riporta alla mente la solitudine ed i misteri degli ordini di clausura medioevali e sono ben visibili dall’adiacente Campo Golf.
Il monastero venne fondato nel 1204 sulla proprietà donata all’arcivescovo
da Tibe e Altilia De Mari. L’abbazia, costruita in stile gotico francese e composta di un’unica navata, appartenne prima alle monache Cistercensi e quindi alle Clarisse di Sant’Agostino.
Nel 1568, con bolla papale di Pio V, il monastero fu sconsacrato e, abbandonato dalle religiose, venne utilizzato ad uso abitativo e agricolo.
L’area dell’antico monastero è oggi il suggestivo scenario notturno per spettacoli teatrali e musicali di gran pregio che si tengono ogni estate all’interno di un cartellone di eventi organizzato dall’Associazione Culturale Valle Christi, costituitasi allo scopo di valorizzare questo monumento