Lungo via S. Alessandro si apre l’elegante chiostrino porticato che costituisce l’ingresso al Monastero di clausura delle Monache Benedettine. Affrescato in quattordici lunette nel 1597 da Cristoforo Baschenis il Giovane con le storie di S. Benedetto, che ripercorrono la vita del Santo come è descritta da S. Gregorio Magno, completa la sua decorazione in modo armonico con le volte a grottesche e gli ornati scultorei in pietra e cotto. Da una porta a sinistra si accede alla Chiesa, opera anch’essa dell’architetto Pietro Isabello (o Pietro Abano), cui si fa risalire il rinnovamento dell’antico convento nei primi decenni del Cinquecento, a seguito dell’aggregazione di altre comunità monastiche benedettine. La complessità dell’interno, ulteriormente arricchito dagli affreschi di Giuseppe Orelli eseguiti a metà del Settecento, lascia intravedere la proporzionalità dell’impianto architettonico. Da segnalare nell’altare a sinistra la bella tela secentesca del Cavagna, proveniente dal Convento di S. Fermo.