La cittadina è sita su un colle a circa mille metri sul livello del mare, nei boscosi monti nebrodi occidentali. Mistretta è quasi inesplorata dal punto di vista archeologico, eppure tante civiltà hanno lasciato testimonianze del loro passaggio visibili all’interno del centro storico. E’ un viaggio nel tempo, un tuffo nel passato per riscoprire monumenti, case, opere d’arte, che conservano ancora un aspetto ancestrale. Il punto più alto è la rocca che ospita i ruderi di un castello arabo-normanno che domina su tutta la città. Esso è stato il primo fulcro del paese, la fortificazione da cui discende il primo nucleo urbano, una tela di stradine tortuose e acciottolate che scivolano giù lungo la vetta stretta da abitazioni piccole dai tetti muschiosi e rossicci. La leggenda vuole la città fondata dai Ciclopi, antichi abitanti della Sicilia, anche se alcuni storici affermano che è stata fondata dai Fenici, ma è probabile che le sue origini risalgano ai Sicani, primo popolo abitante della Sicilia insieme ai Siculi, come dimostrano le antiche costruzioni in pietra e gli oggetti di ceramica ritrovati nel territorio circostante alla città. Generazioni di storici hanno cercato di risalire alla nascita della città interpretando gli antichi toponimi Am’Asthtart (popolo di Astarte) o MeteAsthart (uomini di Astarte), che avrebbero potuto indicare la stessa città divenuta in epoca greca, Amestratos, e successivamente Mytistraton. Le 24 chiese di Mistretta rappresentano un patrimonio inestimabile e, come scrigni, contengono al loro interno innumerevoli opere d’arte. Il centro storico, uno dei più belli di Sicilia, rappresenta l’anima di Mistretta. Tre i musei presenti a Mistretta: Museo Silvo Pastorale G. Cocchiara, il Museo della Fauna e il Museo Comunale.
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