L’edificio risale alla seconda metà del XIX° secolo, come risulta da una delibera del Consiglio Comunale del 15 agosto 1870 che approva la costruzione del nuovo “ammazzatoio fuori dell’abitato”. Per il nuovo mattatoio si scelse il terreno al di là del ponte medioevale; area comoda per la vicinanza all’abitato e funzionale per avere una relazione diretta col fiume. Il mattatoio rimase attivo fino al secondo dopoguerra. Negli anni novanta la costruzione subì un radicale restauro e fu destinata a Museo dell’Architettura. L’edificio si sviluppa su due piani: al piano terra il vano un tempo adibito a mattatoio, al piano superiore, una luminosa teoria di aperture su ogni fronte consente di illuminare il vano inferiore. Al livello sottostante, raggiungibile mediante un ingresso dalla via laterale, si trova il monumentale lavatoio, realizzato oltre un secolo fa canalizzando una sorgente d’acqua proveniente dal monte Asdrualdo, luogo natale di Donato Bramante.